giovedì 19 giugno 2014

C'ERO ANCH'IO AL CONCERTO DI TOSCANINI PER LA RIAPERTURA DEL TEATRO ALLA SCALA di Francesco Gnecchi Ruscone

Nell'ultimo aggiornamento del blog, Carla Deambrogi Carta ricordava la ricostruzione del Teatro alla Scala, dopo le distruzioni subite dalla guerra, e la riapertura del teatro stesso, avvenuta l'11 maggio 1946, con un concerto diretto da Arturo Toscanini.
Dopo la lettura dell'articolo della signora Carla, Francesco Gnecchi Ruscone mi ha scritto:

“Al concerto di Toscanini per la riapertura della Scala c'ero anch'io. Per la commozione ho pianto come un vitello per tutta l'ouverture della Gazza Ladra di Rossini che lo ha aperto”.
 

L'emozione che  traspare dal racconto della signora Carla, allora diciottenne, e le lacrime di un “ragazzo” di 22 anni, quanti ne aveva Gnecchi quel giorno,  sono elementi che arricchiscono  di molto la nuda cronaca dell'avvenimento,testimoniando della partecipazione e delle emozioni suscitate dai traguardi raggiunti dalla ricostruzione del paese dopo i disastri della guerra.
Per questo ho chiesto a Francesco Gnecchi di raccontarci come visse quella serata. M.B.



Arturo Toscanini


C'ERO ANCH'IO AL CONCERTO DI TOSCANINI PER LA RIAPERTURA DEL TEATRO ALLA SCALA di Francesco Gnecchi Ruscone

Non so quanto possa interessare altri il mio ricordo del concerto di riapertura della Scala. È in qualche modo un ricordo intimo, personale ma che ha assunto per me un valore simbolico.
Ho sempre sentito la Scala vicina a me, quasi con un senso di reciproca appartenenza, sia per quello che rappresenta nell'immagine della mia città che, più  personalmente, perchè casa Gnecchi a Milano dove siamo nati mio nonno, mio padre e io era adiacente, la prima casa di via Filodrammatici, tanto che l'incendio del teatro nel 1943 ne ha coinvolta un'ala, e perchè ci avevamo un palco fisso (numero 11, seconda fila, a sinistra), dove ho imparato da bambino ad apprezzare la musica e il grande spettacolo della cultura italiana.
La sua distruzione era stata una mia ferita: la sua riapertura è stata la conferma che la rinascita era possibile, anzi doverosa attraverso l'impegno di tutti noi nella ricostruzione.
Per questo il concerto di riapertura ha significato per me la fine positiva, civile della seconda guerra mondiale, come l'episodio della resa nel 1945 degli SS ai Bersaglieri, che ho raccontato in "Missione Nemo" (1), pur essendo certamente un fatto minore, ne ha rappresentato per me la fine militare.
Non saprei dire ora se quella sera avrei potuto esprimermi in questi stessi termini: la commozione avrebbe comunque prevalso su qualunque tentativo di razionalizzare. E forse è meglio così: ricordare quelle mie lacrime mi è più caro che il possibile ricordo di qualche pensata.

Francesco Gnecchi


NOTA 
(1) Francesco Gnecchi Ruscone, MISSIONE "NEMO" - UN'OPERAZIONE SEGRETA DELLA RESISTENZA MILITARE ITALIANA 1944 - 1945, Milano, 2011.
Su questo blog puoi leggere due brani del libro, pubblicati  il 19 aprile 2011 e il 20 aprile 2014.
Ricordo che "Missione Nemo" è disponibile al prestito presso la Biblioteca Comunale di Verderio. 

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