mercoledì 21 novembre 2012

"UNA VECCHIA ...GRANDE, COMPOSTA E SOLENNE,..." di Ugo Bartesaghi



In soccorso delle popolazioni alluvionate del Polesine, la mattina del17 novembre1951, partì da Lecco una colonna di autocarri che trasportavano quindici "batej", le barche dal fondo piatto usate per la pesca, accompagnate da17 barcaioli di Pescarenico. L'iniziativa era stata promossa dall'allora sindaco di Lecco Ugo Bartesaghi, che aderì alla richiesta del prefetto di Rovigo di inviare tutti i mezzi natanti disponibili. Il sindaco, che partì insieme ai pescatori e ad altri volontari, tenne nei giorni passati in Polesine un diario che la rivista Archivi di Lecco ha pubblicato nel 1996, in un numero completamente dedicato alla vicenda, intitolato"1951 Lecco per il Polesine allagato", curato da Carlo Panzeri.
Dal diario di Bartesaghi ho tratto questo brano che mi è sembrato particolarmente bello. M.B.


 UNA VECCHIA ... GRANDE, COMPOSTA E SOLENNE di Ugo Bartesaghi

Verso sera, però, una barca, molto più grossa delle nostre, arriva a Cavàrzere da Adria: il tragitto è effettuabile. In quella barca, uno degli spettacoli più commoventi visti in questi giorni: con tanti altri profughi seduta a poppa, sul fondo, una vecchia di forse più che ottant'anni, grande, composta e solenne, vestita di grandi abiti neri, con un nero scialle sulla testa, che scende ad avvolgerla, come l'immagine e la personificazione di quella terra desolata, straziata, sopraffatta, come la Madre di quella gente percossa e dispersa: non una parola, non un suono le esce dalle labbra, tenute strette da un dolore che è salito in lei come l'acqua, e la riempie, eppure non la spezza, più forte essendo l'animo di questa Madre che sembra antichissima; gli occhi soltanto sfogano la pietà immensa di questa tragedia, di cui essa è vittima e simbolo, gli occhi che devono essere buoni e dolci tanto, miti e profondi come la sapienza dei suoi anni longevi: danno un pianto lento e continuo che scende nelle rughe, che essa non deterge perché forse non lo sente: le par d'aver sempre pianto. Dinnanzi a lei, due figlie, già anziane, e grandi anch'esse, anch'esse tutte vestite di nero: si sono alzate in tutta la loro alta e forte figura, uguali, silenziose: ma dalle loro bocche semiaperte escono oppressi e strozzati sospiri, il loro pianto è come quello della madre, ma con una angoscia meno sepolta. Anch'essa, la Madre, s'alza, aiutata: scendono dalla barca, salgono lentissimamente la scala dell'argine: tutti si sono ritratti e si son fatti muti: il lutto di quelle terre e di quelle genti va con esse al suo crudo destino.

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