lunedì 21 novembre 2011

LUIGIA VILLA: ALLEGORIA DELL'ITALIA A VERDERIO INFERIORE IL 4 NOVEMBRE 1961 di Giorgio Oggioni e Marco Bartesaghi

Alla testa del corteo per l'inaugurazione del monumento ai Caduti di Verderio Inferiore, il 4 novembre 1961, insieme alle autorità cittadine - il sindaco Enrico Zoia e il parroco don Angelo Ricco -  e al rappresentante del governo - il ministro Lorenzo Spallino -  sfilò una giovane, scelta per rappresentare l'allegoria dell'Italia (http://it.wikipedia.org/wiki/Italia_turrita)
La giovane, che allora aveva vent'anni, era Luigia Villa, negoziante e giornalaia di Verderio Inferiore. A chiederle di ricoprire quel ruolo era stato, attraverso la sorella maggiore, il sindaco. Lei aveva accettato "per incoscienza", dice e i ricordi più vivi che ha di quella giornata sono l'imbarazzo e l'agitazione con cui l'aveva vissuta.
La vetrina del negozio di Luigia Villa in occasione del 150° anniversario dell'unità d'italia
 Il corteo, partito dal municipio, che ora ospita la scuola materna, aveva percorso via Roma fino all'incrocio con via Piave e, tornato sui suoi passi, dopo un inversione a U caratteristica anche delle processioni religiose che si svolgono in paese, aveva imboccato via Tre Re e via Rimembranze, percorrendo quest'ultima probabilmente fino al confine, tanto invisibile quanto - ahimè - concreto, fra Verderio Inferiore e Superiore, per poi tornare indietro fino a piazza Annoni, sede del monumento da inaugurare.


In testa al corteo, a fianco di Luigia con l'abito "da Italia", che lei stessa aveva confezionato, e il copricapo a torre merlata, due bambini con il cappello da bersagliere: Ercole Motta e Gianni Rocca. Dietro la banda musicale, proveniente probabilmente da un paese vicino, e i bambini delle scuole elementari accompagnati dalle maestre Mariuccia Bianchi e Carla De Cani.
Giunti al monumento, presidiato, in rappresentanza dei coscritti del 1940, da Adelio Origo e Ambrogio Stucchi, fu il momento dei discorsi ufficiali, pronunciati dal Sindaco Zoia e dal ministro Spallino, della Benedizione, impartita dal parroco, e della poesia recitata da Claudia Bonfanti, scolara delle elementari.
I coscritti del 1940 infine servirono il rinfresco rivolto a tutti gli abitanti, al cui lavoro e al cui contributo economico si doveva la realizzazione dell'opera.
L'emozione per il ruolo che le era stato assegnato impedirono a Luigia di rendersi ben conto, quel giorno, dello svolgimento e del successo dell'iniziativa. I ricordi che ha non derivano infatti tanto dall'aver vissuto e partecipato alla festa, quanto da un album di belle fotografie in bianco e nero  che custodisce nella sua casa e che gentilmente ci ha permesso di riprodurre e pubblicare. Di questo la ringraziamo infinitamente. 












Giorgio Oggioni, Marco Bartesaghi


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