venerdì 20 novembre 2009

LA NUOVA CAPPELLETTA DI VERDERIO (CRONACA DOMESTICA): di Ercole Gnecchi Ruscone


Questo testo, scritto nel 1882 da Ercole Gnecchi Ruscone per il "Giornale di Famiglia"(1), è molto importante perché fornisce dati essenziali riguardanti la storia della cappella della Madonna di via per Cornate: i committenti, gli Gnecchi, la data di costruzione, 1881, il progettista, ingegner Cantù, il pittore che la dipinse, Luigi Sabatelli (2). Una minuta del testo è conservato presso l'Archivio Storico di Verderio.




Quasi ogni anno il nostro possesso di Verderio s'adorna di qualche nuova fabbrica, di qualche miglioria agli stabili, di abbellimenti di vario genere.
In pochi anni possiamo contare la nuova Cassina Isabella, molti primi restauri e abbellimenti all'Oratorio di S. Ambrogio, alla casa padronale e a varie case coloniche, il giardino all'inglese, un pozzo, la ghiacciaia, ecc.ecc.
Da vari anni v'era in progetto di ristaurare e abbellire la cappelletta che si trova in vicinanza della Cascina Isabella sulla strada che da Verderio Superiore mena a Cornate.

LE IMMAGINI SONO COMPRESE
NEL TESTO DE "IL GIORNALE DI FAMIGLIA"


Quella cappelletta ancora detta dei Morti, fu probabilmente costrutta nel seicento all'epoca della peste forse come indizio che colà ebbero sepoltura buon numero di infelici colpiti dal morbo. In quella località, infatti, scavando si trovarono molte ossa umane.
Quella cappella (come quella di Don Abbondio) era dedicata alle Anime Purganti e venticinque anni fa vi si scorgevano a stento, frammezzo a guasti del tempo, dipinte le Anime del Purgatorio in mezzo alle lingue di fuoco.


In quell'epoca la nostra famiglia ristaurò ed ampliò la cappelletta facendovi dipingere la Madonna in mezzo a S. Giuseppe e S. Carlo nomi del nostro papà e dello zio paterno.
Ora quella cappella (tutta costrutta in muro) era giunta a tale stato di deperimento che minacciava di cadere. Si venne dunque alla decisione di abbatterla completamente, ricostruendola in modo più bello, più grandioso, più duraturo. Ne fu data la commissione all'ingegner Cantù, il quale presento un disegno e fu quindi incaricato dei lavori. Questi cominciarono nel mese di maggio dello scorso anno e terminarono verso la fine di ottobre (3) ora vi presento un piccolo disegno, per conservarne la memoria nell'archivio di famiglia. È tutta in sasso di Brembate.


Intanto s'era aperta la discussione sul soggetto da dipingere e sul pittore da scegliere. In queste cose naturalmente ognuno ha le sue idee, le sue preferenze, le sue simpatie. La scelta del pittore però fu presto fatta e non incontrò difficoltà. Noi conoscevamo già da qualche anno il pittore Luigi Sabatelli, figlio del celebre Sabatelli. Questo, che era specialista (se si può usare la parola) in genere di affreschi sacri, è inoltre persona cara, simpatica e molto colta. La sua compagnia ci doveva dunque riuscire gradita durante il suo soggiorno a Verderio perciò non esitammo un momento a scegliere il Sabatelli. Restava il soggetto da trattare. Si pensò di rinnovare quello della Madonna in mezzo ai due Santi Carlo e Giuseppe. Lo spazio però da dipingere era piuttosto lungo e stretto, e non si prestava per tale soggetto. Si pensò ad una Assunta, ad una Deposizione o una Addolorata e già stavamo per dare al pittore la commissione di un bozzetto, quando venne in mente a non so chi, che senza fare tanti studi, tanti progetti, se ne potrebbe scegliere uno bell'e fatto, di quelli ormai diventati classici, per esempio, l'Immacolata del Murillo. Questa idea e questo soggetto incontrarono il favore generale e senz'altro si determinò di far copiare tale e quale lo stupendo capolavoro spagnolo.


Il pittore Sabatelli venne dunque a Verderio verso la metà del mese di settembre e ci si trattenne fino verso la metà di ottobre. Così potemmo godere abbastanza lungamente della sua compagnia e delle sue eccellenti prese di tabacco.
L'affresco riuscì a meraviglia piacque a tutti ed ora forma l'ammirazione di tutti gli abitanti di Verderio e Cornate che vi si fermano spesso davanti a contemplarlo.
Terminata la costruzione della cappelletta nacque un altro piccolo progetto, cioè quello di apporre non solo alla cappella , ma a tutti gli altri edifici di recente costruzione una piccola lapide, che ricordi la data dell'erezione, il nome del costruttore e le varie circostanze che accompagnarono il fatto.
Sono cose che al momento pare abbaino poca importanza, ma di mano in mano che passano gli anni, quelle memorie, quelle date diventano preziose e si trova che il lavoro fatto non è stato inutile.
Haec olim meminisse juvabit.

Ercole Gnecchi

(1) Sul "Giornale di Famiglia" degli Gnecchi potete trovare qualche notizia su questo blog in "Da Verderio a Cisano - Note di un antiquario", prima parte, introduzione (30 maggio 2009). Per ritrovarlo potete cliccare sull'etichetta Francesco Gnecchi Ruscone.

(2) Luigi Sabatelli (Milano 1818/1899), detto il Giovane, per distinguerlo dal più celebre padre, anch'egli Luigi (Firenze 1772 - Milano 1850), con il quale aveva collaborato insieme ai fratelli Francesco, Marina, Giuseppe e Gaetano. Alla morte del padre continuò l'attività della sua bottega in sieme al fratello Gaetano.

(3)
1881

Nessun commento:

Posta un commento